Stasera avrei voluto scrivere. Avevo in mente un raccontino, ma come spesso accade Nemesi mi ha inibito con le sue paturnie. Volevo ripiegare sull'introspezione raccontando di Ubi Maior, limature di ossa e cuffie grondanti sangue che mi fanno capire quanto sia diventato accomodante. Semplicemente, non è serata. L'idea di andare a letto, poi il trillo e l'immediata consapevolezza che per dormire avrei dovuto attendere un altro giorno. Ma va benissimo così.
Mi accomiato con una poesiola del caro Hank, che esprime tutto e niente di questa situazione:
POSTA
La posta aumenta.
Lettere su lettere per dirmi
che grande scrittore
che sono,
e poesie, romanzi, novelle,
racconti, ritratti.
Qualcuno chiede solo un autografo,
un disegno, una parola.
Altri propongono una corrispondenza
permanente.
Io leggo tutto, butto tutto,
faccio i miei
affari.
So bene che nessuno è
un"grande"scrittore.
Può esserlo
stato,
ma scrivere è un'impresa
che ricomincia da capo
ogni volta
e tutti gli elogi,
i sigari, le bottiglie
di vino inviate
in tuo onore
non garantiscono
come sarà la riga successiva,
e soltanto quella conta,
il passato è
inutile,
siede sulle ginocchia
degli dei
mentre i secoli
svaniscono
nel loro marcio
celere
sfarzo.
POSTA
La posta aumenta.
Lettere su lettere per dirmi
che grande scrittore
che sono,
e poesie, romanzi, novelle,
racconti, ritratti.
Qualcuno chiede solo un autografo,
un disegno, una parola.
Altri propongono una corrispondenza
permanente.
Io leggo tutto, butto tutto,
faccio i miei
affari.
So bene che nessuno è
un"grande"scrittore.
Può esserlo
stato,
ma scrivere è un'impresa
che ricomincia da capo
ogni volta
e tutti gli elogi,
i sigari, le bottiglie
di vino inviate
in tuo onore
non garantiscono
come sarà la riga successiva,
e soltanto quella conta,
il passato è
inutile,
siede sulle ginocchia
degli dei
mentre i secoli
svaniscono
nel loro marcio
celere
sfarzo.
Charles Bukowski
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