15 dic 2012

Cadore21 - La genesi - Parte 1

IN PRINCIPIO ERANO LILLOARZILLO E JR
Testi di JR
E’ il 2002 quando LilloArzillo, residente a Bari, si trasferisce a Milano per frequentare l’Università. Si sistemò in un bilocale nei pressi di piazza S.Babila, assegnato a suo padre Optimus Prime dall’azienda per cui stava temporaneamente lavorando (anche se in realtà non vi dormiva quasi mai data la masochistica situazione di pendolare Bari-Milano). 
Io e LilloArzillo siamo cresciuti praticamente assieme e siamo probabilmente più legati tra noi di quanto potremmo esserlo con i nostri rispettivi fratelli. 
Il 2002 è il nostro anno, nel senso che ci siamo SOLO noi. Memorabili sono le notti insonni passate a creare con tutto quello che vi era a portata di mano delle inverosimili piste per le macchinine radiocomandate comprate ai cinesi di piazza Duomo, come anche le colazioni, i pranzi e le cene consumate giornalmente al Mcdonald’s di Piazza S.Babila, rigorosamente pagate coi buoni pasto di Optimus Prime (questo finchè il nostro Mc preferito non fu messo fuori uso da una bomba). 
Tra gli aneddoti che vale la pena ricordare annovero inoltre il terribile incidente che rovinò in maniera permanente il parquet della cucina di LilloArzillo: avevamo appena fatto una sostanziosa spesa nel mini-market più ladro di Milano (pagata ovviamente coi buoni pasto di Optimus Prime) e, nell’avviarci a casa con due voluminose buste della spesa a testa, LilloArzillo mi disse di prestare attenzione perché una di esse poteva rompersi… Non appena varcata la soglia di casa, come in una scena di una delle tante sit-com trash con protagonista una famiglia di negri, entrambe le maniglie della busta che conteneva tra l’altro una bottiglia di olio d’oliva cedettero contemporaneamente… Ci consolammo solo constatando che l’insalata che avevamo appena comprato non aveva più bisogno di essere condita, dato che navigava sul parquet in una chiazza d’olio. Ricordo con un pò di risentimento anche il rapporto tra me e il portiere del lussuoso stabile in cui risiedeva mio cugino; non ho mai capito perché, per usare un eufemismo, non gli andassi a genio… Forse non tollerava che aspettassi il rientro di LilloArzillo dall’Università sdraiato sul divano di pelle Frau color panna che c’era nella hall, appoggiandoci sopra i miei stivali infangati, i jeans strappati e pieni di toppe e i dreads legati con improbabili fasce, e che nell’attesa aprissi le riviste dei condomini per dargli un’occhiata… Mi guardò con aria pietosa anche quando mi trovò a dormire sul pianerottolo, mentre aspettavo mio cugino per farmi prestare 2 euro per prendere il treno per tornare a casa… In effetti quella fu una mia fase piuttosto trasandata, che poco si confaceva allo stile del palazzo.

In foto: LilloArzillo e JR in una foto di repertorio

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