Era un giorno come gli altri nel covo del mAd-Team. JD, accovacciato sul terrazzo della torre, tentava di vincere la noia sparando con un fucile a piombini su ignari camerieri che consegnavano la colazione agli uffici vicini. Dopo averli colpiti, li osservava contorcersi per il dolore mentre si rovesciavano addosso i vassoi su cui trasportavano caffè e cappuccini bollenti. Camerlenga era invece intenta a disegnare barba e baffi alla modella che troneggiava sulla copertina dell'ultimo numero di Vogue. La quiete venne interrotta quando dall'interfono si udì la voce metallica del capo che li chiamava a rapporto.
La sala del centro di comando occupava l'intero piano superiore della torre, ed ospitava la centrale operativa del mAd-Team. Nemico vi passava la maggior parte del suo tempo, quasi sempre assorto nei suoi pensieri diabolici. Quando Camerlenga e JD entrarono nella stanza lo trovarono di spalle, seduto sulla grande poltrona in pelle che lui chiamava "trono del male". Era intento ad accarezzare una bestiola che aveva in grembo.
- Salve, miei seguaci... disse, continuando a dare le spalle ai suoi interlocutori. Ho elaborato un piano infallibile per portare il nostro attacco al cuore dei Buoni. Un piano che è come me: intelligente... e sadico! Pronunciando quest'ultima parola, fece girare su se stessa la poltrona di 180 gradi.
Ora guardava negli occhi Camerlenga e JD, mentre continuava ad accarezzare il gatto soriano che aveva sulle ginocchia. Di fronte a quella scena, i due rimasero un po' interdetti.
- Perchè hai in braccio un gatto? disse Camerlenga. Tu odi i gatti...
- Hai ragione rispose Nemico, che all'improvviso con la mano strinse la gola della bestiola così forte da spezzargli il collo.
- MEEEEEEEEEOOOOWWW!!!! strillò il gatto, prima di spirare tra le braccia del suo carnefice. Nemico rimase impassibile, poi porse la carogna a Camerlenga.
- Tieni, questo dovrebbe sfamarci tutti e tre.
- Cosa? Mio dio, hai intenzione di farmi mangiare un gatto? Ma che schifo! E poi non ho neanche la minima idea di come si cucini un felino...
- Questo è un tuo problema ricorrente, mia cara. Fai come per qualunque altra pietanza che vuoi preparare: vai su Youtube e cerca il video de "La prova del cuoco" in cui spiegano come si fa.
Camerlenga, ancora perplessa, uscì dalla stanza portandosi appresso l'animale. JD, rimasto solo, si sedette per terra a gambe incrociate cominciando i suoi esercizi di "Mentalità", la tecnica meditativa che aveva appreso durante il suo periodo hooligan.
Nemico ritornò quindi a perdersi nei suoi pensieri, senza rendersi conto del tempo che passava. All'improvviso ebbe come un sussulto:
- Ehi, ma io dovevo illustrarvi il mio piano diabolico... JD, chiama a rapporto Camerlenga!
- Impossibile, ha lasciato la base circa mezz'ora fa...
- Perchè? Chi le ha dato quest'ordine?
- In un certo senso, tu. E' andata al torrente a far frollare il gatto.
- Capisco... disse il capo, ripiombando nel suo silenzio.
Nemico ritornò quindi a perdersi nei suoi pensieri, senza rendersi conto del tempo che passava. All'improvviso ebbe come un sussulto:
- Ehi, ma io dovevo illustrarvi il mio piano diabolico... JD, chiama a rapporto Camerlenga!
- Impossibile, ha lasciato la base circa mezz'ora fa...
- Perchè? Chi le ha dato quest'ordine?
- In un certo senso, tu. E' andata al torrente a far frollare il gatto.
- Capisco... disse il capo, ripiombando nel suo silenzio.
La quiete durò poco, interrotta dal trillo del telefono. Nemico sapeva già chi lo stava cercando, come già poteva intuire l'argomento della conversazione; rispose quindi con aria svogliata:
- Nemesi, che c'è?
- Come facevi a sapere che ero io?
- Chiami sempre alla stessa ora per dirmi sempre le stesse cose... Te l'ho mai detto che sei compulsiva?
- Ogni giorno, mio caro. E poi sarei io quella che dice sempre le stesse cose... Comunque, ho da dirti qualcosa d'importante.
- Non mi dire... rispose Nemico sarcastico. Posso indovinare?
- Non fare lo stupido, è una cosa seria: ho deciso di non frequentarti più.
Mentre Nemesi pronunciava quelle parole, Nemico dall'altra parte del telefono ne ripeteva il labiale all'unisono. Conversazioni del genere si ripetevano tra loro quasi ogni giorno da quando quest'ultimo aveva deciso di passare al Lato Oscuro. Nemesi, seguendo la sua indole da crocerossina, aveva deciso di restare vicino a Nemico nel tentativo di redimerlo ma, essendo parte dei Buoni, ciò le procurava un acuto senso di colpa che sfociava periodicamente in reazioni di rigetto.
- E fammi capire, quale sarebbe stavolta il motivo della tua decisione?
- Beh vedi, mi è stato fatto un discorso che secondo me è molto saggio: l'impressione che dà una persona all'esterno deriva anche dalle sue frequentazioni. Dunque, cosa potrebbe pensare la gente di me considerando che ti annovero tra le mie amicizie? Io vorrei piacere a tutti, e tu in fin dei conti mi sei d'ostacolo...
- Capisco... disse Nemico, mentre si preparava a incalzarla per smontare la sua tesi. Sapeva già che alla fine avrebbe prevalso, non foss'altro per il fatto che mentre Nemesi discuteva per mettere a confronto posizioni diverse e arrivare a un punto d'incontro, lui lo faceva unicamente per il gusto di avere ragione. Vedi, questo discorso non mi sembra poi così saggio; prendi ad esempio Giuda Iscariota: le sue frequentazioni erano irreprensibili, eppure...
Nemesi si trovò spiazzata.
- Mmm... Forse mi hai convinto. Alla fine il fatto che tu sia un sadico che cerca di dominare il mondo non vuol dire che io, per il solo fatto di esserti amica, sposi la tua causa.
- Sì, sì... rispose Nemico distrattamente, cercando poi di virare su un argomento che fosse meno trito. Ehi, ma come sta Juanna?
Juanna, suo vecchio compagno di avventura, viveva nel borgo di Strawberry Fields. Essendo quest'ultima una cittadina di frontiera in cui erano frequenti le schermaglie tra gli opposti schieramenti, Nemico si preoccupava ogni volta che gli era possibile di carpire notizie fresche riguardanti il suo amico.
- Ah non hai saputo? Juanna si trova sempre a Strawberry Fields, ma non vive più a casa sua. E' stato trasferito nell'Allegra Dimora dell'Amore Solitario...
- Allegra Dimora dell'Amore Solitario? E cosa diavolo sarebbe?
- Nemesi, che c'è?
- Come facevi a sapere che ero io?
- Chiami sempre alla stessa ora per dirmi sempre le stesse cose... Te l'ho mai detto che sei compulsiva?
- Ogni giorno, mio caro. E poi sarei io quella che dice sempre le stesse cose... Comunque, ho da dirti qualcosa d'importante.
- Non mi dire... rispose Nemico sarcastico. Posso indovinare?
- Non fare lo stupido, è una cosa seria: ho deciso di non frequentarti più.
Mentre Nemesi pronunciava quelle parole, Nemico dall'altra parte del telefono ne ripeteva il labiale all'unisono. Conversazioni del genere si ripetevano tra loro quasi ogni giorno da quando quest'ultimo aveva deciso di passare al Lato Oscuro. Nemesi, seguendo la sua indole da crocerossina, aveva deciso di restare vicino a Nemico nel tentativo di redimerlo ma, essendo parte dei Buoni, ciò le procurava un acuto senso di colpa che sfociava periodicamente in reazioni di rigetto.
- E fammi capire, quale sarebbe stavolta il motivo della tua decisione?
- Beh vedi, mi è stato fatto un discorso che secondo me è molto saggio: l'impressione che dà una persona all'esterno deriva anche dalle sue frequentazioni. Dunque, cosa potrebbe pensare la gente di me considerando che ti annovero tra le mie amicizie? Io vorrei piacere a tutti, e tu in fin dei conti mi sei d'ostacolo...
- Capisco... disse Nemico, mentre si preparava a incalzarla per smontare la sua tesi. Sapeva già che alla fine avrebbe prevalso, non foss'altro per il fatto che mentre Nemesi discuteva per mettere a confronto posizioni diverse e arrivare a un punto d'incontro, lui lo faceva unicamente per il gusto di avere ragione. Vedi, questo discorso non mi sembra poi così saggio; prendi ad esempio Giuda Iscariota: le sue frequentazioni erano irreprensibili, eppure...
Nemesi si trovò spiazzata.
- Mmm... Forse mi hai convinto. Alla fine il fatto che tu sia un sadico che cerca di dominare il mondo non vuol dire che io, per il solo fatto di esserti amica, sposi la tua causa.
- Sì, sì... rispose Nemico distrattamente, cercando poi di virare su un argomento che fosse meno trito. Ehi, ma come sta Juanna?
Juanna, suo vecchio compagno di avventura, viveva nel borgo di Strawberry Fields. Essendo quest'ultima una cittadina di frontiera in cui erano frequenti le schermaglie tra gli opposti schieramenti, Nemico si preoccupava ogni volta che gli era possibile di carpire notizie fresche riguardanti il suo amico.
- Ah non hai saputo? Juanna si trova sempre a Strawberry Fields, ma non vive più a casa sua. E' stato trasferito nell'Allegra Dimora dell'Amore Solitario...
- Allegra Dimora dell'Amore Solitario? E cosa diavolo sarebbe?
- E' un carcere di massima sicurezza che sorge su un'isola inespugnabile situata all'imbocco del porto della città.
- Santo cazzo! E perchè lo chiamate in quel modo?
- Lo sai che noi Buoni non amiamo la violenza verbale...
1 commenti:
Medito ancora sulla mia Mentalità, la stessa sera che il tuo milan del MIO ANTONIO(che tristezza...) ce ne ha dati 3, in attesa del piano...
Buahahahahahah(risata malefica)
i cattivi vincono sempre...
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