19 mag 2009

Telaio e manubrio cromato

Stasera ascolto una delle mie canzoni preferite del Signor G, "Far finta di essere sani". La trovate qui.

Il testo mi calza alla perfezione, per tantissimi motivi che stasera non mi va di spiegare. Magari, se me lo chiederà, li racconterò al Piccolo Aiutante di Babbo Bastardo. Per la serie: a volte ritornano. In modo molto diverso, ma ritornano.

Comunque, ecco il testo:

FAR FINTA DI ESSERE SANI

Vivere, non riesco a vivere,
ma la mente mi autorizza a credere,
che una storia mia, positiva o no,
è qualcosa che sta dentro la realtà.

Nel dubbio mi compro una moto,
telaio e manubrio cromato,
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani,
far finta di essere sani.

Far finta di essere insieme a una donna normale,
che riesce anche ad esser fedele,
comprando sottane, collane, creme per mani,
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Liberi, sentirsi liberi,
forse per un attimo è possibile,
ma che senso ha se è cosciente in me,
la misura della mia inutilità.

Per ora rimando il suicidio,
e faccio un gruppo di studio,
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani,
far finta di essere sani.

Far finta di essere un uomo con tanta energia,
che va a realizzarsi in India o in Turchia,
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani,
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Vanno, tutte le coppie vanno,
vanno la mano nella mano,
vanno, anche le cose vanno,
vanno, migliorano piano piano.
Le fabbriche, gli ospedali,
le autostrade, gli asili comunali,
e vedo bambini cantare,
in fila li portano al mare,
non sanno se ridere o piangere,
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.

Sì lo so, stasera sono brusco. Non è colpa mia, è che sono di ritorno da due ore al cinema con Russell Crowe e devo averne subito l'influsso...
Comunque, ho un sacco di spunti da cui partire per imbrattare questo blog, la verità è che un po' sono pigro e un po' mi manca il tempo: domani sera si torna a La Higuera (che sofferenza), Mercoledì probabile sessione di PES con l'Uomo Focaccina, Giovedì a sbavare da Pogliani col Cuggino. Boh, vedremo...
La verità è che non riesco a scrivere con la costanza di un professionista, per questo non mi considererò mai uno scrittore (tralasciando il fatto che non ho talento, non ho idee prorompenti, non mi legge praticamente nessuno nè qualcuno si sognerebbe mai di pubblicarmi. Ma questi sono dettagli che si possono tralasciare...)

"Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."

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