25 mar 2009

Il vecchio e il bambino

C'è chi le cose le sa dire, prendendole per quelle che sono ed esprimendo con poche parole ciò che altri cercano di capire nell'arco di molto tempo. Queste persone hanno un dono.

E se tali persone, oltre al dono che già possiedono, hanno l'accortezza di lasciare segni tangibili dei loro pensieri, allora riescono a condividere la loro ricchezza con il prossimo. E in questo modo raggiungere quella che è la mia idea di immortalità.

Io non ho questo dono, e lo riconosco. Ho avuto però la fortuna di vivere intensamente qualcuno che l'aveva. E stasera ho voglia di rivolgermi a questa persona, dedicandogli una canzone che da un giorno di fine Giugno mi sento cucita addosso. Che mi parla di lui ogni volta che l'ascolto. Che a volte mi fa piangere, e che mi fa sempre desiderare di averlo accanto. Perchè questa canzone mi ricorda una cosa bellissima che lui ha scritto per me, e che io mi porterò sempre dentro (oltre che dietro).

Lo faccio perchè stasera ho ricevuto una cosa, una cosa importante. Da lui. La troverete in coda al post. Mi ha fatto bene, in questo brutto periodo. Tanto bene. Ed anche se ogni giorno cerco di fare come mi ha insegnato, di essere cioè aquila e non pollo, a volte certe cose bisogna sentirsele ripetere. E lui, come sempre attraverso il tramite più dolce che la vita gli ha donato per oltrepassare la sua superficiale durezza, ha scelto ancora il momento giusto per dirmi in faccia ciò che avevo bisogno di ascoltare.

Ma adesso basta, lascio spazio alla canzoncina che spero chi ho in mente riesca ad ascoltare. Se volete, potete farlo anche voi. La trovate qui.


Un vecchio e un bambino
si preser per mano
e andarono insieme
incontro alla sera;
la polvere rossa
si alzava lontano
e il sole brillava
di luce non vera;
l'immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l'occhio di un uomo
poteva guardare
e tutto d'intorno non c'era nessuno
solo il tetro contorno di torri di fumo
i due camminavano,
il giorno cadeva,
il vecchio parlava
e piano piangeva
con l'anima assente,
con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo
di miti passati.
I vecchi subiscon
l'ingiuria degli anni
non sanno distinguere
il vero dai sogni
i vecchi non sanno
nel loro pensiero
distinguer nei sogni
il falso dal vero.
E il vecchio diceva
guardando lontano
immagina questo
coperto di grano
immagina i frutti
e immagina i fiori
e pensa alle voci
e pensa ai colori.
E in questa pianura
fin dove si perde
crescevano gli alberi
e tutto era verde;
cadeva la pioggia
segnavano i soli
il ritmo dell'uomo e delle stagioni.
Il bimbo ristette
lo sguardo era triste
e gli occhi guardavano
cose mai viste;
e poi disse al vecchio,
con voce sognante:
"Mi piaccion le fiabe,
raccontane altre"

Ed ora il regalo che ho ricevuto:

Un posto in prima fila

Quando hai un solo vestito
anche se lacero e sporco
per chi possiede solo quello
rappresenta la cosa più cara.
Così la vita.
Abbiamo solo questa vita
così com'è: cattiva o dura
buona o generosa è la tua
e la difendi.
Alla fine comunque
se accogli la vita come un dono
è un biglietto che vale
un posto in prima fila
nell'eternità, fidati.

Mythos


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