28 mar 2009

Sembra strano, ma ho la valigetta ancora in mano

Sono qui.
Sarò lì? E se sì, perchè?
Affari miei.

Ma cambiamo discorso.

Vorrei intanto precisare che il trafiletto nel post precedente riferito al paradigma del tradimento, pur non essendo virgolettato, non è farina del mio sacco. E' una citazione. Una citazione da un insospettabile, da un personaggio che di certo non posso dire di stimare. Onestamente sento di avere alcuni punti in comune con l'autore: entrambi abbiamo un debole per le scarpe rosse, siamo caratterizzati da un determinato tipo di cappello, abbiamo qualche amico a Monaco di Baviera e nutriamo una certa antipatia verso il profilattico (ma per cause drasticamente opposte: le mie motivazioni sensoriali sono infatti ben diverse dal desiderio di punizione e annientamento di una civiltà "lussuriosa" attraverso il contagio di malattie degenerative). Nonostante queste somiglianze, mi sento quindi abbastanza distante dal personaggio in oggetto. Comunque, sono in totale sintonia con quanto ho precedentemente riportato delle sue parole.
Spero che abbiate capito a chi mi stia riferendo.

Per il resto, tuttapposto. Mi sento ovviamente sempre dalla parte del torto, ma questo non m'impedisce di essere incazzato per altre cose orrende che accadono. Senza accanimento, tranne magari in un momento di grande rabbia iniziale. Non voglio premi (il confronto tanto atteso si è rivelato in realtà abbastanza deludente). Io sono il mio premio. Per il resto, ho lasciato che per me parlasse De Andrè (e scusate se è poco).

Vedremo. Ciò che mi piacerebbe, sarebbe il sentirmi un giorno come si è sentito Jules Winnfield poco dopo aver assaggiato un Big Kahuna Burger. In ogni caso, comunque vada sarà un successo.


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