8 mar 2009

Oggi ho messo la giacca dell'anno scorso

Per chi non lo sapesse, come secondo lavoro scrivo manifesti goliardici per le lauree. Lo chiamo lavoro perchè, ogni volta che qualche mio amico sta per laurearsi, il compito spetta sempre a me. Stavolta è toccato al mio amico Giovanni, che conoscerete meglio dopo che avrete letto ciò che ho scritto di lui. Sono contento di come sia venuto, perchè scriverlo mi è costato tantissimo. Per farlo ho dovuto mettere la giacca dell'anno scorso, in modo da riconoscermi e uscire (è una citazione, non sono pazzo..)
Comunque, è venuto bene. In barba a chi dice che non c'è niente di più deprimente di un clown triste...

Eccolo qua:

LA ROSA E’ LA PIU’ BELLA COSA


Festeggiamo oggi la laurea del nostro Giovanni, che da questo momento, con un valido titolo di studio, una qualche dimestichezza con la chitarra e soprattutto con il macchinone di suo padre potrà finalmente realizzare il suo sogno: adescare liceali disinvolte all’uscita dalle scuole. Il cammino del Nostro è stato difficile e irto di ostacoli: ultimo rampollo della famiglia, meno simpatico del suo fratello simpatico e meno macho del suo fratello macho, ha avuto un’adolescenza difficile perché vissuta ai margini della società civile. La famiglia Difino fu infatti una delle prime a Brindisi a colonizzare il quartiere La Rosa, subito dopo la cacciata della tribù di indiani Sioux che in precedenza ne abitava il territorio. Gli amici, che affettuosamente soprannominavano la villetta di Giovanni “la casa nella prateria”, venivano a fargli visita raramente a causa della distanza proibitiva e dei frequenti attacchi alle diligenze che avvenivano lungo la strada. Fu in quel contesto di solitudine che il Nostro sviluppò il suo famoso odio incondizionato verso le minoranze: celebri sono infatti le sue invettive contro i cinesi, i vecchi che rimuginano e le maestre d’asilo che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera, tutte naturalmente avvenute in presenza di rappresentanti della categoria presa di mira in quel momento. Come dimenticare infatti la volta in cui, mentre si trovava in un autobus pieno zeppo di cinesi, iniziò un discorso lungo e complesso con cui si proponeva di dimostrare l'inferiorità oggettiva della razza asiatica. Celebre anche quella volta in cui si scagliò contro le maestre d’asilo ed i maestri di educazione fisica, colpevoli a suo dire di essere dei parassiti sulle spalle società. La discussione, terminata con Giovanni che cercava supporto e approvazione proprio dalla figlia di un maestro di educazione fisica e una maestra d’asilo, è rimasta scolpita nella memoria di chi vi ha assistito. Ma Giovanni non è noto ai più solo per le sue proverbiali gaffes: il Nostro ha infatti riempito la vita di chi lo frequenta con un notevole elemento: Barbara. Tutti ricordiamo quale fu il primo commento dei suoi amici quando la conobbero: “Certo Giovà che Barbara è proprio bella per te, vero?” I due sono da anni una coppia affiatata, e sono fatti l’uno per l’altra: Giovanni ha una smodata passione per il modellismo e Barbara, a forza di frequentarlo, ha acquisito anche lei notevole dimestichezza nel maneggiare oggetti in miniatura. Tutti siamo infatti a conoscenza del problemino fisico da cui è affetto Giovanni, che non deriva da fattori ereditari ma da una nefasta congiuntura astrale causata dall’essere nato il giorno della festa della donna. Proprio l’interesse per il modellismo ha portato il Nostro sulla via dell’imprenditorialità, da bravo studente di Economia. Giovanni infatti, accantonando in nome del dio denaro il suo odio razziale verso i cinesi, aveva iniziato una proficua attività di trading di ricambi per modellini: comprandoli dalla Cina a prezzo irrisorio, riusciva a rivenderli a clienti italiani con un ingente guadagno. Quest’attività durò ben poco, sia per la paura di dover fare i conti un giorno con la Guardia di Finanza e sia perché, avendo un fratello militare tendente all’estremismo di destra, Giovanni pensò che fosse meglio per lui di smetterla di fare l’ebreo. Ora che è un brillante neo-laureato, il Nostro avrà finalmente il tempo di realizzare il tanto agognato viaggio in Inghilterra. Giovanni, una volta a Londra, potrà così realizzare il suo sogno: continuare a non farsi il bidet, evitando però gli italici sensi di colpa grazie al noto deficit strutturale dei bagni inglesi.

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