26 mar 2009

X + Y = XY (Far mente locale, per scoprire se fa male)


IN MORTE DI L.T.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi,
Dio, fra le sue braccia,
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte,
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.
F. D. A.


IL PARADIGMA DEL TRADIMENTO

Il senso di colpa può indurre a due atteggiamenti opposti. La differenza tra i due è carica di tensione. L’uno trova la strada del pentimento e viene riaccolto. E’ pronto ad
accettare il perdono. Non dispera. Soffre (...). L’altro è tanto inorridito dal proprio stesso
tradimento da non credere più nel perdono. Questa è la vera differenza. Due diversi tipi di
rimorso, di autoaccusa. Uno che non degenera mai nel nichilismo e che non è refrattario a un
processo di ricomposizione delle ferite aperte dal male. E uno in cui invece si è spenta la fede nel
perdono, che si abbandona all’autoannientamento e annichilisce le possibilità di rinnovamento
ancora aperte. Credo che questa sia una lezione importante per tutti coloro che, in modi diversi,
hanno consapevolezza della colpa e tentano di elaborarla. 

Un’autocondanna falsamente dilatata,
che degenera nella negazione totale di sé, non è un modo appropriato per rapportarsi alla colpa.

Salto di palo in frasca, accorgendomi che la soluzione l'ho sempre avuta in tasca.

0 commenti: